HOLY GRAAL
Just A Signal...

Etichetta: autoprodotto
Anno: 1999
Durata: 33 min
Genere: progressive hard rock


Quello che mi stupisce di piu' riguardo gli Holy Graal e' che, in oltre 13 anni di vita del gruppo, non ci sia stata traccia di un contatto da parte di una misera etichetta discografica. Potrebbe essere un percorso logico se questo quintetto francese producesse musica di infima qualita', ma le cinque tracce di "Just A Signal..." dimostrano esattamente il contrario.
Questo MCD, terza produzione dopo un trio di demo tape, costituisce una sorta di raccolta del materiale migliore dagli esordi (1990) in poi, come le date di composizione dei brani riportano. E' assai probabile che quelli meno recenti abbiano subito varie operazioni di restyling, presentandosi oggigiorno davvero riusciti sotto quasi tutti gli aspetti.
La presentazione artigianale del CD, ovvero copertina ed etichetta sopra il CDR elaborate casalingamente con cura al computer, trova pari riscontro nella produzione dei brani, piuttosto superficiale. E' l'unico vero difetto che riscontro in "Just A Signal..." pero', ma per le inflessioni abbastanza "raffinate" come quelle progressive del gruppo, non si puo' non prescindere da una cura dei suoni e un lavoro in studio di buon livello. A trarne svantaggio sono la batteria, distante e soffocata, e la chitarra, o per suono o per volume, penalizzando il buon lavoro di Guionnet, elaborato e perfettamente efficace nella sua semplicita' e scelta stilistica.
Quella che non viene intaccata e' l'intrinseca qualita' dei brani. Su tutto domina l'atmosfera: l'aspetto migliore dei Holy Graal e' proprio la capacita' di creare, modellare e dare profondita' all'atmosfera, come le caratteristiche sognanti e soavi in "Insane" mostrano appieno. La voce quasi grave di Fatima Taamallah (accompagnata in duetto sul versante maschile dal bassista Isnard), riconducibile a grandi linee ad una via di mezzo tra l'espressivita' di Geoff Tate e il timbro di Tarja dei primi Nightwish, domina il lungo e il largo i brani, giostrando soprattutto su toni medio-bassi per creare maggiore pathos. Il resto lo garantiscono gli inserti tastierosi, caratterizzati dai pochi fronzoli con cui Pinatel riesce ad inserirsi nella struttura melodica per arricchirla e dare profondita'.
Le prime tre tracce sono piuttosto riconducibili alla forma canzone, nelle quali si punta concretamente al sodo, costruendo melodie semplici ed efficaci su riff groovosi ("Birds"), giostrando su repentini cambi di umore e ritmo ("Insane"), oppure usufruendo di soluzioni piu' progressive in ambito ritmico e compositivo - "Now You Understand". La restante "Global Awareness" e la bonus-track "Only Mind Can Save" rivelano l'aspetto piu' ricercato del gruppo, che ci delizia con due composizioni nelle quali risaltano tutte le loro disparate influenze, dai 'Ryche di "The Warning", passando per Marillion, Fish e melodie arabe per finire con i Nightwish di "Angels Fall First" (che probabilmente qua dentro ci sento solo io).
In concreto davvero un buon dischetto, in grado di saper celare le difficolta' in ambito produttivo con una gran dose di qualita' e di efficacia sonora. Le note biografiche lo segnalano in vendita sul sito http://www.musearecords.com/ e personalmente mi auguro che possa essere il primo di veloci passi verso una maggior riconoscenza da parte delle etichette discografiche.
(Melix - Dicembre 2003)

Voto: 8.5


Contatti:
Holy Graal
B.P. 7
13822 Cabries Cedex
FRANCE
Mail: infos@holygraal.net
Sito internet: http://www.holygraal.net/